Elemania, ph. Juliano Araujo
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Nel segno della grafica

di Alessia Delisi - Ottobre 11, 2018

In una società in cui non c’è contraddizione tra le diverse produzioni artistiche, la grafica ha assunto la dignità di linguaggio autonomo capace di dare una dimensione estetica a ciò che si comunica. Due festival e una mostra ne sono la prova.

Raccontare il mondo delle arti grafiche e della comunicazione visiva in tutte le sue sfaccettature: è quello che dal 12 al 18 ottobre si propone di fare la seconda edizione di MOSTRO, festival ideato da Marco Sammicheli, Maria Angela Di Pierro e Marco Williams Fagioli.

In una società che qualifica in modo artistico anche gli oggetti prodotti in serie, la grafica ha assunto la dignità di un linguaggio autonomo, capace di conferire una dimensione estetica a ciò che si vuole comunicare.
“Mostro” è in questo senso la prima persona singolare del presente indicativo di mostrare. Ma è anche, nel significato etimologico del termine, sinonimo di prodigio, portento; è un essere deforme che incute timore e meraviglia insieme. Un po’ come la grafica insomma, che sfugge alle definizioni perché funzionale ad altre forme di design, perlomeno da quando – con le ricerche delle arti applicate e le sperimentazioni avviate dalle avanguardie storiche – ha cominciato a interagire con l’urbanistica, l’architettura, il disegno industriale e l’editoria.

Agathe Singer, Gala Fernandez, Francesco Barbaro, Marco Goran Romano e Uroš Mihić sono i nomi degli ospiti invitati non soltanto a mostrare il proprio lavoro, ma anche ad animare con workshop e talk gli spazi del Laboratorio Formentini di Milano. Così, se Marco Goran Romano presenta una serie di creazioni legate al mondo del food e del packaging alimentare, la francese Agathe Singer espone invece un’utopica e immaginifica giungla che molto deve alla pittura del Doganiere Rousseau. La spagnola Gala Fernandez, artista, designer e instancabile sperimentatrice di materiali, racconta un mondo dove colori, linguaggi, codici e segni compongono un alfabeto visivo applicabile a ogni tipo di oggetto, mentre Francesco Barbaro propone font, libri, immagini e rielaborazioni grafiche volte a riportare alla luce il patrimonio culturale della città di Matera. Un workshop dedicato all’arte antica dell’origami è infine quello condotto dal serbo Uroš Mihić.

Agathe Singer, Mostro jungle

Giunge invece alla sua quinta edizione PAW CHEW GO (si legge “paciugo”), altro festival dedicato all’illustrazione e alle arti minori che il 13 e il 14 ottobre porta negli spazi di BASE Milano oltre ottanta disegnatori italiani ed europei con appuntamenti aperti sia ai professionisti del mondo della comunicazione visiva sia ai semplici appassionati e a chiunque sia a caccia di un’illustrazione da portarsi a casa. Accanto a un palco che ospiterà personaggi come Paolo Iabichino, Debbie Bibo, Sarah Mazzetti, Stefano Colferai, James Clough ed Elisa Macellari, sarà infatti allestita un’area mercato dove poter acquistare le proprie opere preferite. Workshop di disegno e calligrafia si alterneranno poi a due mostre: Phototeca – Il sogno, l’eredità e l’eccellenza di Ando Gilardi, e 12×12 Dodici decenni per dodici mesi, dove la moda incontra l’illustrazione.

Elisa Macellari, Papaya Salad

Strizza l’occhio alla grafica anche Elemania, la personale che fino al 26 ottobre cc–tapis dedica ai lavori di Elena Salmistraro, giovane promessa del design contemporaneo che parte dall’illustrazione per creare oggetti che sembrano in procinto di animarsi. Decise linee nere definiscono Flatlandia, collezione di sei preziosi tappeti annodati a mano, e scandiscono il confine sempre labile tra realtà e immaginazione. Qui, proprio come nel racconto fantastico a più dimensioni scritto dal reverendo Edwin A. Abbott, forme geometriche si mischiano sovrapponendosi, mentre colori piatti e privi di ombre invitano lo spettatore a oltrepassare i limiti del segno.

Elemania, ph. Juliano Araujo

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