Leonardo & Warhol. The genius experience
meanwhile

Cinquecento anni di Leonardo da Vinci

di Alessia Delisi - Aprile 2, 2019

Nel cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, Milano ne celebra il genio con mostre ed eventi: da L’Ultima Cena dopo Leonardo alla Fondazione Stelline fino a Leonardo & Warhol. The genius experience alla Cripta di San Sepolcro. Senza dimenticare il progetto multidisciplinare Leonardo Horse Project.

Si chiamano Anish Kapoor, Robert Longo, MASBEDO, Nicola Samorì, Wang Guangyi e Yue Minjun i sei artisti di fama internazionale che il critico e curatore Demetrio Paparoni ha chiamato per rileggere il tema dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci. Dal 2 aprile al 30 giugno infatti gli spazi della Fondazione Stelline di Milano ospitano la mostra L’Ultima Cena dopo Leonardo che mette in scena un confronto tra epoche e culture differenti, evidenziando come il capolavoro leonardesco – la sua profonda ambiguità – continui a ispirare molta arte contemporanea. «In verità vi dico, uno di voi mi tradirà»: a partire da questa inaspettata e sconvolgente rivelazione di Gesù si snoda non solo l’opera di Leonardo – con l’intensa e a tratti violenta reazione degli apostoli – ma l’intera esposizione, dove centrale appare per i sei autori il tema del tradimento (del passato, della storia dell’arte) e della fedeltà (al presente, a se stessi).

L'Ultima Cena dopo Leonardo. Installation view. Ph. Roberto Marossi, courtesy Fondazione Stelline

Così, se il soggetto della Crocifissione è protagonista di Flayed II e Untitled di Kapoor, il quale evidenzia l’importanza che per il maestro fiorentino avevano le vesti e il panneggio con l’assimilarle alla pelle, Samorì svela il carattere accidentale del corpo di Cristo, che priva della sua carne per trasformarlo in una sagoma di luce. Formato da otto tele di grande formato, The Last Supper di Guangyi converte l’originale leonardesco in un paesaggio tradizionale cinese, mentre con Digitalized survival Minjun prende a modello una delle tante riproduzioni fotografiche attuali, con l’immagine della porta – quella che nel Seicento i frati del refettorio aprirono nella parete inferiore – come un taglio di Fontana. Le mani lente e misurate di Pinin Brambilla Barcilon, che per oltre vent’anni ha lavorato al restauro dell’Ultima cena, sono infine protagoniste della videoscultura del duo MASBEDO.

L'Ultima Cena dopo Leonardo. Installation view. Ph. Roberto Marossi, courtesy Fondazione Stelline

La mostra, che apre la Milano Art Week, si inserisce in un palinsesto di iniziative che celebrano il genio di Leonardo da Vinci a 500 anni della morte. Tra queste vale la pena segnalare anche Leonardo & Warhol. The genius experience fino al 30 giugno alla Cripta di San Sepolcro, straordinario monumento artistico e archeologico nel cuore dell’antica Milano. Curata da Giuseppe Frangi e nata da un’idea del Gruppo MilanoCard, l’esposizione si apre con uno show multimediale che, attraverso immagini e musiche proiettate a 360 gradi, guida il visitatore nella Milano vissuta, disegnata e immaginata da Leonardo da Vinci per condurlo alla visione di The Last Supper di Andy Warhol, l’opera site–specific con cui nel 1987 il padre della Pop Art reinterpretò il Cenacolo in occasione della sua ultima mostra presso il Refettorio delle Stelline.

Leonardo & Warhol. The genius experience

Infine, la statua bronzea del Cavallo di Leonardo custodita all’Ippodromo Snai San Siro di Milano è protagonista di Leonardo Horse Project, l’evento ideato da Snaitech, con la curatela di Cristina Morozzi e Massimo Temporelli, che il 10 aprile, durante un opening party che dalle 22.30 vedrà alternarsi show di video–mapping e deejay di fama internazionale, svelerà tredici riproduzioni in scala dell’opera. Realizzati da rinomati designer – da Matteo Cibic ad Antonio Marras, da Vito Nesta a Elena Salmistraro e Marcel Wanders – i tredici cavalli saranno disposti attorno all’originale statua equestre, dove rimarranno per tutta la Design Week e nei giorni successivi.

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