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di Redazione - Novembre 2, 2020

Per la prima volta l’Hugo Boss Prize va alla fotografia | Il profilo Istagram @accidentallywesanderson diventa un libro | Nasce Lenz Press, casa editrice dedicata ai linguaggi del contemporaneo | A Milano apre il MEET, il primo centro internazionale di cultura digitale in Italia | Ancora sulla vicenda Guston: una buona e una cattiva notizia

Per la prima volta l’Hugo Boss Prize va alla fotografia. È la fotografa Deana Lawson a vincere l’ambito Hugo Boss Prize, tra i migliori premi d’arte del mondo che viene assegnato ogni due anni. La fotografa con sede a New York conquista così un ghiotto bottino: 100.000 dollari e una mostra al Guggenheim Museum di New York nella primavera del 2021. La Lawson è la prima fotografa in assoluto a vincere il premio, che è storicamente stato assegnato ad artisti che realizzano sculture monumentali e installazioni video.

Courtesy @accidentallywesanderson

Il profilo Istagram @accidentallywesanderson diventa un libro. L’incredibile – e seguitissima (conta più di un milione di follower) – pagina Istagram che racconta l’estetica e l’immaginario di Wes Anderson attraverso architetture e paesaggi incontrati casualmente qua e là in tutto il mondo diventa una magnifica pubblicazione di 368 pagine da toccare con mano. Nell’atlante edito da Voracious ritroviamo così hotel dai colori pastello, edifici fortemente simmetrici e tableaux vivants perfettamente compositi, in un mix di suggestioni dal sapore nostalgico. Chicca tra le chicche: è lo stesso Wes a firmarne la prefazione.

Lenz Press

Nasce Lenz Press, casa editrice dedicata ai linguaggi del contemporaneo. Dalla mente di Edoardo Bonaspetti e Stefano Cernuschi – già insieme nell’avventura del magazine Mousse e dello spazio espositivo milanese Ordet – nasce la casa editrice Lenz Press che sarà dedicata principalmente all’arte contemporanea, alla fotografia, all’architettura e al design con uno spiccato approccio interdisciplinare. Il primo titolo disponibile è “Corona Tales. Let Life Happen to You” in cui l’autrice Chus Martínez, storica dell’arte e curatrice, affronta il tema delle relazioni al tempo della pandemia.

A Milano nasce il MEET, il primo centro internazionale di cultura digitale in Italia. Con un’installazione site-specific di Refik Anadol, pluripremiato media artist turco, apre a Milano il MEET. Lo spazio sarà teatro di workshop, esposizioni, talk e corsi di formazione che si propongono di promuovere l’innovazione e colmare il gap italiano nel digitale. Sarà comunque l’arte a farla da padrona, anche perché nel DNA della sua ideatrice Maria Grazia Mattei – anche inventrice di Meet the Media Guru – che nasce come critica d’arte. “Ecco perché anche al MEET la creatività sarà ovunque e resta – dichiara – l’elemento fondamentale di qualsiasi processo di innovazione. L’arte è l’enzima per lo sviluppo di nuovi linguaggi e di idee originali”.

MEET Milano

Ancora sulla vicenda Guston: una buona e una cattiva notizia. La buona: la mostra, dopo essere stata rinviata al 2024 per il timore che il suo messaggio di giustizia sociale e razziale potesse essere “frainteso” in un momento storico particolarmente sensibile a questi temi, viene nuovamente anticipata al 2022. La cattiva: pare che Mark Godfrey, curatore senior della Tate Modern di Londra, sia stato sospeso dopo aver pubblicamente criticato attraverso una lunga dichiarazione su Instagram la decisione del museo di posticipare la retrospettiva di Guston.

Philip Guston, Riding Around, 1969 © The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth Private Collection

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