Con oltre venti opere – tra tecniche miste su tela, su carta e su tessuti non intelaiati – la personale propone un ritorno alla natura inteso come rivincita della semplicità, una sorta di “decrescita “festosa”della pittura che torna ad uno dei suoi temi più classici: quello della natura morta. Un riscatto che viene riscosso sul piano iconografico restituendo all’aspetto decorativo e all’ornamento, parti spesso marginali e di puro abbellimento, il ruolo di protagonista dell’opera.